I migliori strafalcioni della maturità 2019
- Pubblicato da Antonella Di Leo
- Categoria CODE News
- Data 18 Luglio 2019
Anche quest'anno vi raccontiamo gli aneddoti più divertenti e gli strafalcioni di studenti e insegnanti durante gli esami di maturità.
L’ansia, le giornate passate sui libri e le notti insonni non verranno dimenticati facilmente da tutti gli studenti che affrontano i fatidici Esami di Stato. Per i maturandi, o meglio i “maturati” del 2019 è tutto finalmente alle spalle, e possono godersi le tanto agognate vacanze al mare.
È quindi arrivato il momento di farsi due risate sulle meravigliose gaffe degli studenti all’orale, che come ogni anno non mancano. I ragazzi, tra il panico e qualche lacuna nella preparazione, anche quest’anno sono stati all’altezza dei loro predecessori.
A raccontare i divertenti strafalcioni sono gli studenti stessi, per skuola.net: in totale sono stati circa 6mila i giovani intervistati, provenienti dal liceo classico, scientifico, linguistico, ma anche istituti tecnici e professionali.
Nessuna materia è stata risparmiata, vediamo allora quali sono stati gli errori più eclatanti, che hanno fatto sobbalzare la commissione.
Partiamo dalla letteratura
Questa è forse la materia più maltrattata: per alcuni studenti Gabriele D’annunzio è stato un poeta “estetista”, per altri invece è definibile come “poeta water”.
Per non parlare del povero Giovanni Verga, a cui molti tolgono la paternità dei Malavoglia, attribuita invece ad Italo Svevo. Ma non finisce qui, per qualche studente, evidentemente poco pratico di legumi e letteratura, la famiglia siciliana del romanzo di Verga vendeva “lupetti”, per qualcun altro viveva in provincia di Bologna.
Il famoso Enrico IV di Luigi Pirandello si è trasformato in "Luigi XIV". Classico dei classici (che non è mancato neanche quest’anno) sempre il drammaturgo siciliano scrisse il celebre romanzo “Il Fu Mattia Bazar”.
Neanche Dante è stato risparmiato: uno studente lo ha definito “un noto ebreo italiano”, secondo altri è l’autore della poesia X Agosto (che invece è di Pascoli).
Una gaffe singolare tra quelle segnalate non è avvenuta all’orale ma durante la prima prova scritta: scegliendo come traccia del tema l’analisi del testo sul componimento di Ungaretti, leggendo il sottotitolo Mariano, 1916, uno studente ha interpretato quella specifica come nome proprio invece che luogo, citando così più volte all’interno del suo tema tale "Mariano", un caro amico defunto di Ungaretti.
Sugli autori internazionali non è che vada molto meglio: parlando di 1984 di Orwell, una ragazza ha chiamato ripetutamente il protagonista "Will Smith" invece di Winston Smith (evidentemente si tratta di una grande fan dell’attore americano).
La raccolta di racconti di James Joyce, Gente di Dublino, così chiamato perché si svolge proprio a Dublino e parla degli abitanti di questa città (i Dubliners) per qualcuno è ambientato a Londra.
La storia, questa sconosciuta
L’ambito in cui gli studenti sono stati più fantasiosi è forse la Storia. Le più divertenti dichiarazioni sono state quelle sulla Guerra Fredda e sull’interpretazione dell’aggettivo “fredda”: secondo uno studente, è riferito al fatto che la Guerra fu combattuta “senza sentimento”, in maniera crudele e distaccata; per un altro la Guerra è così chiamata perché ha avuto come luogo di svolgimento la Siberia.
Sapevate poi che la Terza Guerra Mondiale è già scoppiata in India?
Neanche la storia più antica si è salvata: Tito Livio era un Imperatore romano, mentre Garibaldi visse attorno al 1300.
Impara l'arte e mettila da parte
Spostandoci sulla storia dell’arte, il vincitore è stato il maturando che ha detto che Guernica è stata dipinta da Pablo Escobar al posto di Pablo Picasso, avrà guardato troppe serie tv invece di ripassare?
La nostra carrellata sugli strafalcioni degli studenti si conclude con la materia new entry dell’esame orale: Cittadinanza e Costituzione. Molti gli alunni perplessi e totalmente impreparati sulle attuali cariche dello Stato, a partire dal Presidente della Repubblica, che i più brillanti hanno detto chiamarsi "Matteozzi".
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Anche i proff. sbagliano
Se alcuni errori degli studenti sono un po’ difficili da perdonare, altri strappano una fragorosa risata, ad ogni modo difficilmente verranno dimenticati. Ma è perfino più clamoroso quando capita a un docente di dire uno strafalcione, ancora di più se lo sproposito esce fuori proprio durante l'esame di maturità.
In molti casi gli errori dei professori riguardano i loro interventi su altre discipline.
Secondo una docente di storia dell’arte Pirandello sarebbe stato anche l’autore di Se questo è un uomo, la famosissima opera di Primo Levi. Un professore di scienze, invece, giurerebbe di aver letto il nome di Ungaretti sotto il componimento Ossi di seppia (che invece sappiamo essere opera di Eugenio Montale);
Ma non sono mancati gli errori sulla propria materia: come una professoressa di italiano, che attribuisce sempre ad Ungaretti il romanzo Mastro Don Gesualdo (scritto però da Verga).
Qualcuno racconta di aver sentito dire da un insegnante che M’illumino d’immenso appartiene a Leopardi. “Errare è umano” dice un proverbio, ma certi errori sono davvero imperdonabili.
Sempre per rimanere in tema letterario, un docente ha chiesto ad un alunno il “teorema di Petrarca”.
Per un commissario, il campione di ciclismo Gino Bartali (protagonista di una traccia dello scritto di italiano) era uno sportivo degli anni '80.
Una professoressa ha corretto un alunno che stava esponendo la sconfitta di Caporetto perché convinta che fosse avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale, invece che nella Prima, come stava riportando giustamente il povero interrogato.
“L’America non ha mai partecipato alla guerra mondiale” ha esordito un altro insegnante, tra lo stupore generale.
Non va meglio quando si parla di geografia: “L’America? Si trova a Est del mondo” e “Il Venezuela sta in Asia” per un altro professore.
E la Seconda Guerra Mondiale? “Per colpa di Hitler, che ha invaso Pearl Harbor”. Speriamo si tratti solo di distrazione.
Infine, anche in ambito scientifico gli strafalcioni non sono mancati: per una docente la forza di gravità è uguale a 10, mentre un professore di Matematica, dopo aver dato un esercizio da svolgere a un candidato, si sarebbe rivolto verso il collega di Scienze per avere aiuto dicendo: "Controlla tu, io con i numeri mi confondo".
Un errore può capitare a tutti, soprattutto quando si è stremati dal caldo e dalla durata delle prove, anche se, quando emergono spropositi di tale spessore anche tra coloro che dovrebbero diffondere le conoscenze e la cultura agli alunni, è più difficile da perdonare.
Rimaniamo in attesa dell’anno prossimo per nuove perle. Anche tu hai degli strafalcioni divertenti della tua maturità? Scriviceli nei commenti!