Studiare senza distrarsi: la Tecnica del Pomodoro
Riuscire a gestire efficacemente il tempo dedicato allo studio con la tecnica del Pomodoro
Negli anni 80, Francesco Cirillo, un giovane universitario frustrato dalla propria inclinazione a distrarsi mentre studiava, ebbe un’idea semplicissima per rimanere concentrato sui libri. Qui vi spiegheremo come funziona questa tecnica per riuscire a studiare bene e in poco tempo.
1. OBIETTIVI DELLA TECNICA DEL POMODORO
- Ridurre l’ansia del “tempo che passa”;
- Aumentare la concentrazione, riducendo le interruzioni;
- Aumentare la motivazione e la determinazione;
- Migliorare la capacità di stimare tempi ed energie richieste dallo studio.
2. BREVE STORIA DEL POMODORO
Per molti di noi il tempo rappresenta un nemico: l’ansia del “tempo che passa”,
soprattutto in presenza di scadenze, ci fa stare male, non ci permette di essere efficienti e paradossalmente ci porta a rimandare: la sensazione di avere avuto tempo per fare cose e non averlo usato proficuamente è paralizzante.
Pare che il povero Francesco Cirillo fosse davvero molto frustrato all’inizio dell’università proprio per questo motivo: scarsamente produttivo nello studio, il tempo passava e la preparazione per gli esami non procedeva, insomma perdeva tempo studiacchiando. Analizzando se stesso, Cirillo facilmente capì che l’alto numero di interruzioni e disturbi compromettevano concentrazione e motivazione. Gli venne quindi in mente di mettere un timer (tipo quelli da cucina, proprio a forma di pomodoro) a 10 minuti per costringersi a ignorare ogni distrazione e studiare continuativamente almeno per quel piccolo lasso di tempo.
E funzionò. Certo non subito, ma funzionò.
3. LE REGOLE DEL POMODORO
Qualche anno più tardi Cirillo mise a punto da questa idea una vera tecnica, strutturata in unità di tempo senza interruzioni: i Pomodori.
Ecco come funziona:
- Il Pomodoro classico dura 30 minuti: 25 di studio e 5 di pausa
- Il Pomodoro non è interrompibile: i 25 minuti sono quindi 25 minuti di puro studio
- Il Pomodoro non è divisibile: non esistono i mezzi Pomodori o i quarti di Pomodoro
- Se un Pomodoro viene irrimediabilmente interrotto, si riparte da zero con un nuovo Pomodoro.
- Ogni quattro Pomodori, si sospende lo studio e si fa una pausa di durata variabile dai 15 ai 30 minuti
4. IMPORTANZA DELLE PAUSE
Ci sono motivazioni scientifiche per questa distribuzione dei tempi. È dimostrato infatti che periodi di tempo tra i 20 e i 45 minuti sono in grado di massimizzare attenzione e attività mentale se seguiti da una breve pausa (5 minuti).
La pausa più lunga invece, di 15-30 minuti, è da dedicare ad attività molto diverse dallo studio ed è fondamentale che non siano di particolare complessità (fare telefonate importanti o ripensare a quanto appena studiato) cosicché la mente possa riorganizzare e integrare le informazioni apprese.
Di quando in quando, in casi di particolare stanchezza è utile aumentare la durata delle pause di fine Pomodoro da 5 a 10 minuti, così come quelle tra i blocchi di Pomodori.
Ma attenzione: pause sistematicamente più lunghe dello stabilito (cioè 5 e 30 minuti) rischiano di rompere il ritmo.
Ugualmente sarebbe un grave errore ridurre le pause per fretta o perché, per esempio, si vuole completare un capitolo, per due motivi:
- la mente ha bisogno di tempo per assimilare e prepararsi a nuove informazioni;
- la pausa è anche un tempo per riposare la mente e fare qualcosa di salutare (sgranchirsi le gambe, bere un bicchier d’acqua, mangiare un frutto, fare una coccola al nostro bambino) che aiuti a dare il meglio nel Pomodoro successivo.
5. VINCERE LE INTERRUZIONI
Il periodo di 25 minuti del Pomodoro è stato concepito per essere abbastanza breve da resistere
alle interruzioni. Tuttavia quando si inizia a praticare la Tecnica del Pomodoro, le interruzioni possono essere davvero difficili da gestire, soprattutto per chi studia da casa. Per questo serve una strategia.
- INTERRUZIONI INTERNE: ci interrompiamo da soli
Sembra esserci sempre qualche improvvisa necessità di interrompere lo studio:
alzarsi per mangiare o bere qualcosa, fare una telefonata, cercare qualcosa su Internet controllare le e-mail o Whatsapp. Cosa fare? Accettare e non dimenticare i bisogni che emergono, ma riconsiderarli con un minimo di distacco e, se possibile, riprogrammarli temporalmente (È veramente urgente? Davvero devo farlo subito?) appuntandoseli su un foglio da tenere accanto a noi.
Ricordiamoci che siamo noi a decidere le urgenze e fare in modo che le interruzioni dipendano da noi. - INTERRUZIONI ESTERNE: ci interrompono
Studiando a casa, con altre persone in circolazione, si può essere interrotti: notifiche di email o messaggi Whatsapp, i bambini, la moglie/il marito, i vicini, una telefonata. Anche in questo caso i 25 minuti del Pomodoro vanno protetti, spegnendo il telefono e comunicando che si è impegnati per un certo lasso di tempo ma che poi si ritornerà disponibili. Anche in questo caso l’urgenza andrà riprogrammata in un altro momento.
6. QUANTO È UTILE AVERE UN ORARIO PER STUDIARE BENE
- Un orario definisce un limite. I limiti, se davvero li consideriamo invalicabili, ci aiutano ad essere concreti: ci inducono a metterci al lavoro e concluderlo entro il periodo di tempo dedicato, cioè lo squillo del Pomodoro. Si carica il Pomodoro e si comincia a lavorarci su, senza aspettare il tempo.
- Un orario ci concentra su piccoli obiettivi. Anche chi è abituato a rimandare, riferisce che il Pomodoro gli permette di concentrarsi e realizzare piccole cose senza doversi preoccupare del “tutto quel che c’è da studiare”. Si lavora “un Pomodoro alla volta”, un’attività alla volta, un obiettivo alla volta.
- Un orario misura i risultati della giornata. Stimiamo cosa/quanto fare oggi: se arriva il termine dell’orario e non si sono completate quelle attività si cerca di capire cosa non ha funzionato. Ma sappiamo anche quanti Pomodori siamo riusciti a lavorare oggi.
- Un orario richiede rispetto: ciò vuol dire rinunciare alla sindrome dell’”ancora 5 minuti”. Allo squillo del Pomodoro, si sospende qualsiasi attività. Niente sensi di colpa se non si è riusciti a finire il capitolo, perché non è importante rilevare il tempo perso, ma il numero di Pomodori realizzati.
- Un orario richiede rispetto anche per il tempo libero necessario per rigenerarsi
- Un orario richiede osservazione e pianificazione: quanti pomodori sono necessari per una certa attività e quanti pomodori avete a disposizione. Certo, soprattutto all’inizio di un’attività di studio, occorre dedicare del tempo (anche un Pomodoro) capire il lavoro, farsi un’idea dei testi da studiare, definire i propri obiettivi, capire in quale momento della giornata si rende meglio, quale è la nostra disponibilità quotidiana di pomodori etc.
Questa tecnica è un valido supporto per studiare bene senza perdere tempo, un ottimo punto di partenza anche per chi vuole diplomarsi on line o laurearsi on line. Ora sapete tutto sulla pianificazione del tempo da dedicare allo studio, che è una parte fondamentale del lavoro. E non vi scoraggiate. Pensate sempre, come dice Francesco Cirillo, che “il prossimo Pomodoro andrà meglio”.