Sai costruire un “Palazzo della memoria”?
Forse ne avrai già sentito parlare, si tratta di una curiosa tecnica mnemonica, una sorta di “trucco” che permette di ricordare più facilmente delle informazioni associandole a luoghi fisici, come per l’appunto un palazzo. È conosciuta anche con il nome di palazzo mentale o tecnica dei loci (dal latino locus, luogo).
Resa celebre nella cultura popolare da Sherlock Holmes (ripresa anche da altri investigatori di romanzi gialli e serie televisive) che si affidava proprio a questa strategia per rievocare dei particolari utili alle indagini, oggi è utilizzata da molti per il miglioramento della capacità di memorizzazione ed è utilizzata ad esempio dai concorrenti di concorsi di memoria.
Ma le sue origini sembrano essere molto più antiche, legate alla figura di Simonide di Ceo, un poeta lirico greco del 550 a.C. Secondo la tradizione infatti Simonide riuscì a identificare gran parte delle vittime di una tragedia, il crollo di un palazzo dove si stava tenendo un banchetto, ricordando dove i commensali erano seduti, perché poco prima lui stesso si trovava a quel banchetto.
Questo metodo serve soprattutto per ricordare una serie di informazioni come nomi, punti chiave di un discorso, elenchi di dati, liste di cose da fare, che vengono associate a delle immagini, poi poste nello spazio in maniera organizzata, secondo un percorso familiare.
Ti spiego come funziona
Per prima cosa, anche se si tratta di un palazzo immaginario, bisogna progettarlo in modo preciso, usando come base un luogo che esiste realmente e che si conosce bene, come la propria casa: infatti più questo sarà stabile nella nostra memoria meglio riusciremo a richiamare le informazioni associate. Più grande e dettagliato è il luogo reale che scegliamo di utilizzare, più informazioni potremo conservare nel corrispondente spazio mentale.
Inoltre, per quanto curioso possa sembrare, i palazzi della memoria sono espandibili. Per far questo si devono individuare sin da subito più livelli. Prendiamo come esempio quello della propria casa: un primo livello sarà costituito dalle stanze dell’abitazione, un secondo livello dai luoghi all’interno di ogni stanza (armadi, cassetti, portaombrelli, divano, altro).
È fondamentale che sia le stanze che gli oggetti al loro interno abbiano un ordine ben preciso, seguendo l’ordine naturale dei luoghi.
Una volta finito di costruire e memorizzato il nostro percorso basterà semplicemente camminarci mentalmente all’interno per richiamare le informazioni che ci servono.
Chi ha sperimentato questa tecnica ha trovato utile, per renderla più efficace, associare le informazioni ad immagini bizzarre e assurde, perché il nostro cervello tende a ricordare molto bene tutto ciò che è strano e fuori dall’ordinario.
Mettiamo il caso di dover memorizzare una lista della spesa, e che il primo oggetto da ricordare sia “pomodori”: immaginando un pomodoro gigante sul proprio divano, l’associazione ci rimarrà molto più facilmente impressa.
Ci rendiamo conto quindi che questa strategia si applica benissimo allo studio, in quanto a volte è necessario ricordare a memoria dei dati. Per rendere questa idea più concreta consideriamo un altro esempio: dobbiamo prepararci per un’interrogazione di chimica e ci occorre imparare tutti gli elementi della tavola periodica.
Dopo avere costruito il nostro palazzo, potremmo associare i nomi dei metalli alla prima stanza: il cadmio alla porta d’ingresso, il rame al portaombrelli, il titanio al divano, e via dicendo, creando un percorse che attraverseremo mentalmente. Nella stanza successiva, la cucina, i tipi di gas, ecc…
Se le informazioni da ricordare non sono un elenco ma sono discorsive, dovremo trovare delle parole/immagini che racchiudano il concetto che ci serve.
Bene, e adesso?
Ora che conosci i meccanismi di base ti ci vorrà un po’ di tempo per abituarti ad usare la tecnica del Palazzo della memoria e a codificare in immagini le nozioni da imparare. Quelli che l’hanno impiegato hanno riscontrato che con l’esercizio aumenta non solo la rapidità ma anche la quantità di informazioni che si riesce a ricordare.
Inoltre, come abbiamo visto, può rivelarsi un valido strumento per lo studio. Ma soprattutto, se ci avvaliamo del Palazzo mentale, potremmo sentirci dei veri Sherlock Holmes!
Tu che ne pensi? Hai mai utilizzato questa o altre tecniche di memorizzazione? Raccontaci la tua esperienza.
2 Comments
Ma il palazzo della memoria come faccio a costruirlo per materie come marketing ? Si usa solo se ci sono degli elenchi ?
Ciao, grazie del commento!
Il palazzo della memoria è una tecnica molto flessibile e adattabile alle proprie esigenze. Anche se si presta particolarmente per memorizzare elenchi e liste, puoi utilizzarlo anche con idee più astratte, ad esempio associando ad ogni oggetto o stanza un concetto che vuoi ricordare.