Perché leggere fa bene e ci rende migliori?
- Pubblicato da Antonella Di Leo
- Categoria CODE News
- Data 18 Aprile 2019
Ecco 7 buoni motivi per cui dovresti leggere un libro
"Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine", dice Virginia Woolf, una delle più grandi scrittici britanniche del '900.
Eppure, secondo le statistiche dell'ISTAT, gli italiani leggono sempre meno (soprattutto in confronto agli altri Paesi europei): nel 2017 solo il 41,0% ha letto almeno un libro per motivi non professionali.
Un vero peccato, perché i benefici della lettura sono molti. Fin da bambini ci hanno sempre detto che bisogna leggere, soprattutto per scrivere e parlare un italiano corretto, ampliare il vocabolario, così come il nostro bagaglio di conoscenze. Inoltre, grazie alla lettura possiamo entrare in contatto con un'infinità di luoghi, di epoche, di storie e ampliare i nostri orizzonti: possiamo passeggiare per le vie di una bella capitale europea ottocentesca, combattere i pirati in una lontana isola tropicale o affiancare un famoso investigatore per risolvere i più intricati misteri, il tutto senza nemmeno uscire di casa.
Ma i vantaggi apportati dalla lettura vanno oltre, questa attvità è benefica sia da un punto di vista fisico che emotivo, sono numerosi gli studi scientifici che lo dimostrano.
La lettura, infatti, è una vera e propria palestra per il nostro cervello: non solo migliora la memoria, ma aiuta a prevenire o rallentare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile, poiché mantiene la mente sempre attiva e impegnata.
Un altro vantaggio della lettura è che riduce lo stress: quando leggiamo siamo così immersi in una storia che ci focalizziamo meno sui nostri problemi. Lo prova uno studio condotto da un neuropsicologo dell’Università del Sussex che ha dimostrato che bastano 6 minuti di lettura per ridurre lo stress del 68%.
Leggere non solo ci fa bene, ma ci rende persone migliori. Innanzitutto aiuta a sviluppare qualità come l'empatia e l'intelligenza emotiva: attraverso i libri ci immergiamo nella vita di altre persone e vediamo il mondo attraverso i loro occhi, lo conferma uno studio realizzato dalla Emory University e riportato dal Guardian.
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Anche Umberto Eco esplora l’importanza della lettura per lo sviluppo umano, nella sua raccolta di saggi Sei passeggiate nei boschi narrativi.
Secondo il noto scrittore, un grande insegnamento della lettura è che non tutto va come vogliamo: non siamo noi a decidere la storia, potrebbe succedere qualcosa con cui non siamo per nulla d’accordo, come la morte del nostro personaggio preferito. Prendendo a esempio Moby Dick di Herman Melville, Eco dice:
«Se si potesse decidere dei personaggi, sarebbe come andare al banco di una agenzia di viaggi: Allora dove vuole trovare la Balena, Alle Samoa o alle Aleutine? E quando? E vuole ucciderla lei, o lascia fare a Quiqueg? La vera lezione di Moby Dick è che la Balena va dove vuole».
Un altro grande scrittore del secolo scorso, Italo Calvino, diceva «La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre». Leggere, infatti, è anche un modo per conoscere meglio noi stessi, può far scaturire emozioni, riflessioni, pensieri, che ci permettono di esplorare la nostra interiorità.
Infine, smentiamo il più comune stereotipo legato alla lettura: chi ha l'abitudine di leggere molto è considerato spesso asociale, un “topo di biblioteca”, che si rifugia nei libri di finzione perché fatica a trovarsi bene nella realtà.
Ma uno studio compiuto dal professor Keith Oatley dell’Università di Toronto proverebbe addirittura il contrario: leggere ci rende più sociali e ci aiuta a sviluppare dei comportamenti come la condivisione, la cooperazione, e in generale il contribuire alla comunità.
Come abbiamo visto, i benefici della lettura sono molteplici, fa bene sia a chi legge che agli altri; è una pratica che va preservata con grande cura, e ricordiamoci che prima di tutto la lettura è un piacere, come scrisse Fernando Pessoa: “I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante”.
E tu? Sei un divoratore di libri o preferisci trascorrere i momenti di relax davanti all'ultima serie TV? Scrivicelo nei commenti.