Non lasciamo soli adolescenti e famiglie
Mamma di un nostro studente e psicologa nel sociale: una chiacchierata con Stefania Bonaccorsi sull’esperienza Scuole CODE ma anche sulla nuova sensibilità degli adolescenti e sulle difficoltà di scuola e famiglia.
Quella che era partita come un’intervista alla mamma di un nostro studente si è trasformata in una chiacchierata molto interessante e nel ritratto di una situazione sociale assai delicata. Stefania Bonaccorsi è psicologa, assistente sociale e mediatrice familiare. Lavora nel pubblico da molti anni, anche in collaborazione con i tribunali. È madre di un figlio che ha appena superato l’adolescenza e di un altro che adolescente lo è oggi. E che studia con Scuole CODE.
L’esperienza con Scuole CODE
“La mia esperienza con Scuole CODE è positivissima e sono felice di dirlo. Trovo giusto evidenziare il buono così come esprimere una critica, quando è il caso. Siamo solo all’inizio, mio figlio si è da poco iscritto ma sono davvero contenta di aver trovato la possibilità di una collaborazione, concreta e reale, con gli insegnanti. Sono anni che la cerco e finalmente c’è.”
Noi siamo particolarmente fieri delle parole di Stefania: dal nostro primo giorno la presenza degli insegnanti “reale e concreta” e la loro capacità di collaborare con le famiglie sono ciò che ci caratterizza e ci differenzia. E soprattutto ciò in cui crediamo, come miglior risposta possibile a chi, per vari motivi, non ha modo di frequentare la scuola pubblica.
“Sto trovando finalmente interlocutori disposti a scendere dal piedistallo per mettersi in comunicazione con la famiglia, analizzando innanzitutto le potenzialità dello studente per modulare i programmi, che vanno certamente seguiti in ogni caso, ma a seconda delle predisposizioni individuali possono essere alleggeriti o approfonditi. Purtroppo l’esperienza scolastica che ho avuto con mio figlio è stata fino a oggi negativa. Tristemente anche dagli insegnanti di sostegno non ho avuto aperture e il risultato è stato frustrazione e spreco e non valorizzazione, esclusione anziché inclusione.”
Stefania fonde la propria esperienza di mamma con quella di psicologa nel sociale. “Da anni vedo moltissimi adolescenti e moltissime famiglie. I cambiamenti sociali e culturali sono stati rapidissimi, le istituzioni sono fragili e poco autorevoli: si parla da qualche tempo di società liquida per definire la mobilità dei punti di riferimento e dei valori, ma il processo prosegue e stiamo andando verso una società che, per stare nella metafora, direi ormai gassosa. Punti di riferimento e valori stanno evaporando. In questo magma, le famiglie sono sole, spesso disgregate o conflittuali e tutti ne soffrono, naturalmente, ma soprattutto i ragazzi che oltre a un presente disorientante percepiscono un futuro privo di prospettive. Dobbiamo salvarli dalle due ovvie conseguenze che fisiologicamente ne derivano, apatia e rabbia. ”
Dal nostro canto, noi di Scuole CODE possiamo notare in effetti un aumento degli studenti che si rivolgono a noi durante il loro regolare corso di studi in cerca di una alternativa alla scuola tradizionale, non solo per motivi organizzativi ma sempre più spesso per temi relazionali. Prosegue Stefania: “Famiglia e scuola sono le due agenzie educative per bambini e ragazzi. La famiglia rispecchia i cambiamenti, nel bene e nel male, della società mentre la scuola è rimasta sostanzialmente uguale a se stessa da oltre un secolo. Non credo sia facile trasformare interamente il sistema scolastico ma basterebbe poco, in fondo, per cominciare. Sarebbe sufficiente, tanto quanto necessario, agire sulla formazione degli insegnanti, aiutarli ad integrare l’aspetto nozionistico con vere competenze relazionali e di comunicazione, ormai imprescindibili.”
“Oggi con Scuole CODE ho modo di comunicare con gli insegnanti che mi interpellano per comprendere mio figlio e le sue particolarità, le sue attitudini, le possibilità sia in positivo sia in negativo. Evidentemente sono formati in questa direzione. Per me è una gioia e un sollievo poter finalmente dialogare con chi ha in carico l’istruzione di mio figlio, come mamma ma anche come persona che grazie alla professione può offrire competenze utili. Non trovo più resistenze o disinteresse ma ascolto.”
Con Stefania condividiamo quindi una considerazione importante: la pedagogia, ormai da decenni, ci dice che l’obiettivo sano e realistico della scuola non è plasmare studenti perfetti ma valorizzare la progressione individuale in base alle attitudini di ciascuno. La perfezione vera è comprendere la diversità, includere gli studenti, ottenere da loro partecipazione, impegno, curiosità. I 3 e i 4 punitivi sono purtroppo un fallimento per tutti. Mentre anche le piccole progressioni sono benzina per l’apprendimento e l’autostima.
“Mi dispiace di aver perso, abbandonando lo studio in una classe tradizionale, la relazione con i compagni di classe, naturalmente importantissima per qualunque ragazzo.” riflette Stefania. “Ma la scelta alla fine è stata naturale e il bilancio dell’esperienza Scuole CODE è oggi assolutamente positivo. Mio figlio comincia ora a tranquillizzarsi sentendo minor pressione e più dialogo, anche se porta ancora con sè il senso di pressione, frustrazione ed esclusione. C’è chi non si abbatte più di tanto per i brutti voti, altri sono più sensibili e ci restano male. Lui è così. Ma sono sicura che pian piano, con i progressi, si rinforzerà e arriverà al diploma con un altro spirito e altri risultati.”
Siamo felici di avere parlato con Stefania e ascoltato – oltre che condiviso – la sua opinione, di mamma e di psicologa. E siamo ancor più felici che con noi stia trovando una soluzione positiva, la possibilità di costruire davvero qualcosa.
Questo ci porta a un’ultima considerazione. Oggi i giovani sono diversi, nel loro rapporto con l‘autorità, nella modalità rapidissima e multimediale con cui ormai sono abituati ad apprendere, nel fare comunità (pensiamo ai social e alla necessità di costruzione di un proprio “personaggio” virtuale, al continuo confronto con gli altri, allo sdoppiamento e alla solitudine che ne derivano). Giusto o sbagliato che sia, non possiamo riportare indietro il tempo, dobbiamo anzi accogliere il cambiamento. Il vero impegno è riuscire anche in questo nuovo scenario a trovare il buono e trasformarlo in una possibilità di miglioramento per tutti.
Grazie, Stefania, e in bocca al lupo a te e Matteo da e con ScuoleCODE!