Maturità 2020, altri cambiamenti
- Pubblicato da Emanuela Cattaneo
- Categoria CODE News
- Data 5 Dicembre 2019
Nuovo ministro, nuova maturità
La scorsa settimana una circolare del MIUR ha annunciato alcune modifiche nella prova orale e prove Invalsi obbligatorie per essere ammessi alla Maturità 2020. Non una riforma, insomma, ma qualche ritocco importante che interessa anche gli studenti di Scuole CODE.
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Il ministero dell’Istruzione ha diffuso martedì scorso una circolare con alcune modifiche all’esame di maturità, valide per tutti gli studenti di quinta superiore a partire da questo anno scolastico 2019/20, le più rilevanti delle quali sono:
- l'eliminazione delle tre buste all'orale;
- il ritorno della traccia di storia nel tema di italiano;
- l’obbligatorietà delle prove Invalsi per accedere all’esame.
Specifichiamo: serve solo farle, non superarle ovvero non ne deriva un voto. Ma capiamo meglio.
Prove Invalsi
In verità, sono previste dalla legge. Semplicemente, l'anno scorso c'era stata una deroga. Le prove non servono a valutare lo studente, ma la validità del sistema scolastico nazionale.
Per il 2020, i test - italiano, matematica e inglese - di quinta superiore si svolgeranno dal 2 al 31 marzo.
Da anni le Invalsi sono molto criticate sia da studenti sia da insegnanti perché misurano solo il livello nozionistico degli allievi e perché i professori sacrificano preziose ore di lezione per preparare gli studenti a questi test. Critico anche lo stesso ministro Fioramonti ma, obbligato dalla legge a prevederli, sceglie una via intermedia: "Personalmente resto dell'opinione che queste prove vadano ripensate: possono essere utili per evidenziare le fragilità del nostro sistema di istruzione. Ad ogni modo i loro esiti non influiranno in alcun modo sull'ammissione alla maturità".
Gli studenti potranno conoscere il risultato della propria prova in maniera anonima, accedendo a un apposito sito, mentre i professori disporranno solo dei risultati per classe.
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Tema di storia
La circolare di Fioramonti lo reintroduce dopo che era stato eliminato dal suo predecessore perché molto poco popolare fra gli studenti (si stima che nel 2018 l’abbia scelto l’1,3% dei maturandi).
Diversi esponenti della cultura italiana si erano esposti a favore del ripristino della prova storica e ne era derivata una sostanziosa polemica.
Quindi: la struttura della prima prova sarà la stessa dell’anno scorso, cioè analisi del testo (tipologia A), testo argomentativo (tipologia B) e tema d’attualità (tipologia C), ma con questa circolare il ministero ha stabilito che «almeno una delle tracce della tipologia B debba riguardare l’ambito storico». Nella circolare si legge che "La scelta è motivata dalla consapevolezza che la storia costituisce disciplina fondamentale nella formazione degli studenti di tutti i percorsi di studio e che vada, quindi, valorizzata anche nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione".
L’orale
Nella precedente riforma aveva fatto scalpore l’eliminazione della tesina a favore delle 3 buste (stile telequiz) fra cui scegliere per avviare il colloquio con i commissari. E la circolare di Fioramonti elimina le tre buste. Si partirà invece dall’analisi da parte dello studente di materiali multidisciplinari proposti dalla commissione d’esame così da "verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera".
Dice il ministro: "Gli esaminandi devono essere messi nelle condizioni di dimostrare quanto valgono e le buste all'orale erano un inutile ostacolo, un elemento di disturbo. Con la Maturità 2020 l'avvio del colloquio non sarà un sorteggio da lotteria, ma la commissione sottoporrà una poesia, un elaborato, una raffigurazione e gli studenti potranno iniziare la loro esposizione e fare i collegamenti tra le materie. La commissione preparerà il materiale e lo allargherà davanti allo studente, senza sorprese".
Quindi, cari maturandi di Scuole CODE, cambia qualche aspetto dell’esame ma il nostro lavoro prosegue pressoché invariato. Non ci resta che collaborare al meglio e arrivare fianco a fianco al risultato finale, come abbiamo fatto insieme fino a oggi. Buono studio!
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