Cattive abitudini e cattivi pensieri
- Pubblicato da Emanuela Cattaneo
- Categoria Curiosità
- Data 13 Ottobre 2022
Diverse analisi dimostrano che gli studenti che emergono non sono quelli più dotati intellettualmente, ma quelli che si impegnano e credono nelle proprie capacità e nelle proprie prospettive di crescita e miglioramento. Coloro che, non solo dedicano attenzione e disponibilità allo studio, prendono appunti, organizzano e selezionano il lavoro ma che mostrano anche un certo equilibrio emotivo, raggiungono risultati ottimi sia nella loro carriera scolastica sia in quella lavorativa. Cerchiamo di capire cosa significa “equilibrio emotivo”.
I CATTIVI PENSIERI
Chiunque abbia affrontato un percorso di studi si è chiesto almeno una volta: a cosa mi servirà studiare questo? Tanto non ce la farò mai, ma in che fantasia mi sono messo? Pensieri distruttivi generati da frustrazione, ansia, rabbia, tristezza, paura, autocommiserazione o gelosia. A volte diventano dominanti nelle nostre giornate tanto da inibire la nostra forza di volontà e bloccare la nostra produttività. Uccidono la nostra capacità di essere ottimisti e fiduciosi. Sono cattivi pensieri, sono i vampiri del pensiero positivo.
1. PRIVAZIONE
Pensare in termini di privazione significa concentrarsi su ciò che abbiamo perso o che potremmo perdere, o ancora che avremmo potuto avere. È un pensiero tragicamente rivolto sia al passato, sia al futuro e che non concede mai di vedere ciò che di bello si ha.
Ecco un semplice esempio in ambito amoroso. Pensare solo a un amore ormai perso, significa non essere mai pronti per vivere una nuova relazione. Ossessionarsi all’idea di poter perdere l’amore, porta a vivere in un perenne stato di gelosia che certamente minaccerebbe il rapporto.
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2. SOTTRAZIONE
Pensare in termini di sottrazione significa vedere tutto ciò che abbiamo in meno degli altri o temere che il futuro ci riservi meno opportunità, meno felicità, meno amore, meno successo, meno soldi.
Il problema è che questi pensieri cattivi ci rendono ansiosi e iperattivi, quando non invidiosi, cercando sempre di più, magari senza nemmeno sapere cosa. E purtroppo, in tempo di social media ed esibizione del sé, il fenomeno è aumentato a dismisura.
3. NEGAZIONE
Pensare in termini di negazione significa essere convinti che non potremo mai raggiungere un certo obiettivo o vivere una certa esperienza. Significa inconsciamente porre un limite a noi stessi, rimanere in una zona di comfort nella quale nulla ci sfida a correre rischi. Il problema principale è che questo atteggiamento mentale ci impedisce anche di cercare o vedere soluzioni alternative per realizzare il nostro sogno o progetto, e ci rende più facile leggere segnali che confermano la nostra negatività invece di quelli che mostrano la possibilità di farcela.
Vi siete riconosciuti? Succede a tutti, è quasi inevitabile. Ma conoscere i vampiri del pensiero positivo serve proprio a stanarli dietro le nostre paure, a individuarli sul nascere e spostare la nostra concentrazione su pensieri che ci fanno bene e ci aiutano a vivere meglio. Nel prossimo articolo parleremo proprio del pensiero positivo. Intanto, Scuole CODE vi manda il più bello degli auguri: che possiate concedervi il permesso di essere felici qui e ora, mentre percorrete il sentiero verso i vostri obiettivi.