Ayrton Pedercini. Si può vincere sia nello sport che nello studio
- Pubblicato da Emanuela Cattaneo
- Categoria Interviste
- Data 5 Settembre 2019
Ayrton Pedercini ha lo sport nel nome, anche se nel suo caso di tratta del tennis. Per poter conciliare libri e racchetta ha scelto Scuole CODE e sta procedendo alla grande in entrambi i campi. Parliamo con lui della sua esperienza di studente lavoratore un po’ particolare.
Ha compiuto 18 anni l’8 di agosto Ayrton, come il suo idolo Roger Federer. È nella classifica mondiale giovanile ITF, trascorre la sua vita di adolescente sui campi da gioco tra allenamenti e tornei, sia in Italia sia all’estero, e guarda in alto. Ma guarda anche in avanti, al futuro, dopo l’agonismo, quando un titolo di studio sarà fondamentale per far convergere la sua esperienza in nuovi ruoli. Per i brevetti di insegnamento, per esempio, occorre la maturità. E per Ayrton diplomarsi è un altro obiettivo di vita che lo motiva a impegnarsi, a trovare tempi e modi per studiare.
Come è stato il tuo percorso scolastico?
All’inizio delle superiori avevo ottimi voti, poi ho avuto una flessione diciamo “adolescenziale”, ho smesso di applicarmi, ancora prima che il tennis fosse così protagonista. Avevo ottime potenzialità ma il rapporto con lo studio si era incrinato. Poi ho cominciato allenamenti e tornei, le assenze si sono moltiplicate ben oltre il massimo consentito e, dopo essere stato bocciato in seconda, ho lasciato. Non era proprio sostenibile.
Poi cosa è cambiato?
Devo dire che oggi ho un atteggiamento del tutto diverso. Sarà che sono cresciuto, oppure che studio per mia decisione e non lo sento come un obbligo, sarà anche perché lo sport insegna la disciplina e l’impegno, ma procedo spedito. Ho appena recuperato 2°, 3° e 4° anno – è vero che la seconda l’ho fatta due volte e quindi beh… è stato un ripasso! – e il prossimo anno affronterò la maturità di Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale. Sono molto contento, lo faccio per me stesso.
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Come ti sei organizzato?
La prima cosa che ho fatto è un programma ben definito con argomenti, tempi e scadenze. Anno per anno, materia per materia. Ho applicato ai libri la determinazione che mi serve nel tennis, ho distribuito il carico di lavoro in base alle mie possibilità e ha funzionato. Ho approfittato della disponibilità costante dei docenti su Skype, chiamando quasi tutti i giorni: se non capivo qualcosa, se volevo approfondire o condividere un esercizio… per me è stato fondamentale perché anche se studi da solo il confronto con un insegnante fa la differenza. È davvero utilissimo, soprattutto sotto esame.
Come hai scelto Scuole CODE?
Non per un consiglio ma dopo una vera indagine di mercato che ho fatto personalmente. Ho guardato i siti di varie scuole, mi sono informato e ho confrontato i diversi aspetti. Ho scelto Scuole CODE inizialmente attratto da una convenienza importante rispetto ad altre offerte ma poi mi hanno convinto l’interesse, la disponibilità e l’accoglienza di Debora, della sede di Parma, dove mi sono iscritto. Ho sentito che ci teneva, al di là ovviamente del fatto che questo è il suo lavoro. E anche dopo l’iscrizione, quando ho cominciato a studiare online, mi ha seguito, mi chiamava periodicamente per chiedermi come andava, mi mandava pdf o video di supporto allo studio, insomma è stata molto presente e di supporto.
Ayrton è soddisfatto della sua esperienza, e ovviamente noi con lui.
Ci fa un infinito piacere sentire le parole di Ayrton quando ci racconta che il nostro modello viene apprezzato e porta vantaggi e soddisfazioni a tutti. Perché seguire i nostri studenti e offrire loro il meglio che possiamo, in fondo, è il nostro sport preferito. Tanti in bocca al lupo ad Ayrton e a tutti i nostri iscritti!