Margherita Hack, la scuola non è un’impresa
- Pubblicato da Emanuela Cattaneo
- Categoria Cultura e società
- Data 13 Luglio 2023
In questi giorni di esami, di critiche, di malcontenti e talvolta addirittura di violenza, e poi di nuove proposte dall’alto, il mondo scuola è sotto i riflettori. Ci torna in mente, a dieci anni dalla morte, un’intervista rilasciata nel 2012 da Margherita Hack. Scienziata brillante – che ha tanto studiato, insegnato, divulgato – parla di scuola, di come dovrebbe essere alla base per poter diventare realmente efficace, con parole ancora molto, molto attuali.
LA SCUOLA NON È UN'IMPRESA…
Nel 2012 Margherita Hack rilasciò un’intervista a L’Espresso dopo alcuni provvedimenti dell’allora ministro Profumo. Fu un contributo apertamente critico il suo, pieno di senso e di cuore. Forse commentando anche l’estrazione del ministro, affermò: "La scuola non è un'impresa, deve formare delle persone, non è solo il luogo dove imparare più o meno bene certi concetti."
…E NON È ELITARIA
Provvedimenti come quelli proposti da Profumo al tempo, come studente dell'anno, olimpiadi di matematica e filosofia, carta del merito, fondi alle scuole più meritevoli valorizzano solo il risultato. “Mi pare privilegino una scuola d'élite e non li condivido. La scuola dovrebbe privilegiare e promuovere quelli che vengono dalle classi più povere, perché è naturale che un ragazzo che nasce in una famiglia di operai, dove vede pochi libri, si trovi più a disagio di uno che nasce in una famiglia di professori. Dovremmo invece creare scuole a tempo pieno in cui si dedica molto tempo proprio ai giovani che vengono dalle classi più disagiate. Premiare il merito è giusto, certo, però bisogna tener conto delle condizioni di partenza.”
IL MERITO
Naturalmente si riconosce e premia il risultato ma con criterio. “Il merito non si può valutare solo in base al rendimento, ma occorre valutarlo tenendo conto del punto di partenza, dall'impegno di una persona nel superare le difficoltà. E le difficoltà sono diverse a seconda dell'ambiente in cui uno è nato. Merito vuol dire impegno, costanza, forza di affrontare le difficoltà.”
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IL PENSIERO CRITICO
A proposito del formare persone e non semplicemente far apprendere nozioni, poi, Margherita Hack diceva: “Portare tutti a una buona preparazione significa anche e soprattutto abituare a lavorare con la propria testa. Essere indipendenti a ragionare, non solo a imparare dei concetti. Saper discutere, valutare cosa si studia, se è più o meno utile, essere anche critici."
L’ABBANDONO
Mette poi in luce un fatto molto importante. “Darei sicuramente molta più importanza al problema dell'abbandono, a seguire chi ha più difficoltà. Quelli bravi vanno avanti comunque. Molti ragazzi, anche qui nel Nord Est e non solo al Sud, preferiscono andare a lavorare, guadagnare subito qualcosa, invece che studiare. È un fenomeno comune. Le borse di studio dovrebbero essere aumentate e ci si dovrebbe impegnare a far capire che a breve scadenza uno guadagna subito, ma a lunga scadenza una cultura dà molte più possibilità nella vita.”
Proprio per il nostro lavoro noi sappiamo molto riguardo all’abbandono, alla non inclusività, alla differenza tra formare e imparare per imparare. Lo abbiamo appreso attraverso di voi, attraverso le vostre storie e i vostri sogni. E siamo onorati di poter accompagnare i nostri studenti nel completamento del loro percorso di crescita. Vi auguriamo quindi una buona estate: che possa portarvi un po’ di svago e riposo. E rivolgiamo un pensiero di cuore a tutti i nostri maturandi al lavoro.
Buona estate a tutti!