Studiare d’estate
- Pubblicato da Emanuela Cattaneo
- Categoria Tips & tricks
- Data 14 Luglio 2022
Mettersi sui libri è già un bell’impegno in inverno, figuriamoci studiare d’estate. Caldo, sole, serate a zonzo, fine settimana o vacanze, con la bella stagione studiare è… beh, diciamo che ci sono tante alternative attraenti. Eppure lasciare perdere lettura, studio e ripasso per due o tre mesi non è una buona idea, il cervello perde l’allenamento, la metodologia, la “memoria”. Il rischio è dover ricominciare tutto da capo a settembre con tanta fatica in più. La buona notizia è che con un pizzico di metodo è possibile non perdersi e godersi anche le opportunità del periodo.
Sarebbe bello fare due mesi di vacanza come da piccoli, vero? Ahinoi le priorità sono cambiate, le cose da fare si sono moltiplicate e conciliare tutto è spesso complicato. L’estate ispira distrazione e si rischia così di perdere mesi che invece potrebbero essere un investimento utile per ripartire senza ansie e senza ruggine a settembre. Credetemi, studiare d'estate si può, anche godendosi le vacanze: ecco nove suggerimenti utili.
RICORDARE LA PROPRIA MOTIVAZIONE
La voglia di studiare d'estate va trovata prima di mettersi sui libri, altrimenti si rischia di perdere tempo prezioso che potrebbe, ora più che mai, essere impiegato a riposare, divertirsi, uscire, andare al mare.
Quindi, scrivi su un foglio – bastano pochi minuti di sincerità – i motivi per cui per te è importante studiare e gli obiettivi che lo studio ti permetterà di raggiungere.
CICLI DI STUDIO PIÙ BREVI
Mantenere l’attenzione in un mondo pieno di distrazioni è davvero difficile. Ci vuole molta forza di volontà per mettere da parte il cellulare per mezz’ora o più. D’estate è anche peggio: finestra aperta, con tutti i rumori che arrivano da fuori; poco sonno per il caldo o per le zanzare; voglia di divertirsi all’aperto.
Allora, sii gentile con te stesso: stabilisci cicli di studio più brevi del solito – 20/25 minuti – ma sempre con concentrazione. Questi sprint di attenzione sono molto più efficaci di 2 ore a singhiozzo. P.S.: ricordati la tecnica del pomodoro!
PAUSE FATTE BENE
Sai che le pause sono fondamentali? Permettono di ricaricarsi e ritornare a concentrarsi per essere produttivi e soddisfatti: né troppe di qualità scadente né pochissime.
Alzarsi, sgranchirsi, bere qualcosa di fresco e sano. Un’occhiata ok ma non incollarsi al cellulare tutto il tempo.
Una volta raggiunti gli obiettivi della giornata, predisporre un bel momento premio, senza rimorsi: un’uscita, una cena, un giro in bici, un bagno di sole, una corsa al parco, una doccia rinfrescante e se possibile, un bel bagno al mare. Aiuterà a migliorare le performance e alleggerire lo stress della giornata.
Approfitta delle giornate più lunghe e della pausa estiva per ricaricarti e trascorrere più tempo con chi ami, aiuterà non solo a luglio e agosto ma tutto l’anno.
PIANIFICARE
A proposito degli obiettivi della giornata. Lo studio matto e disperato non funziona, figuriamoci col caldo.
Accettia che in estate non riuscirai a lavorare a pieno regime e programma una sessione di studio di due ore al mattino e, se necessario e possibile, un’altra al pomeriggio affinché il cervello si raffreddi. Più a lungo termine, pianifica il necessario fino a settembre e suddividilo nelle giornate a disposizione. In generale, è importante cercare di non essere severi con se stessi e non puntare a strafare. E pianificare anche un po’ di giorni di dolce far niente, ovvio!
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SVEGLIARSI PRESTO
Una sveglia anticipata può permettere di iniziare la giornata quando il sole non è ancora alto e la temperatura è accettabile. Naturalmente, essendo almeno 7-8 ore a notte necessarie per una buona forma fisica e mentale, servirà contenere le nottate folli.
STUDIARE FUORI CASA
Alcune persone riescono a trovare la concentrazione solo in casa propria ma per tutti gli altri cambiare aria può essere una buona idea: studiare in spiaggia, oppure nelle aule studio o in biblioteca, luoghi mediamente freschi (o nei quali ci si può rinfrescare), aiuterà a staccare la spina e riconcentrarsi. Peraltro in estate le biblioteche sono meno frequentate e c’è più silenzio, posti liberi e tranquillità.
TRATTARSI BENE
Ricordiamoci che il cervello è una parte del corpo. Ci sono cattive abitudini che, anche se sembrano innocue, possono ostacolare lo studio estivo: per esempio, le classiche fresche e zuccherine bibite gassate che fanno impennare la glicemia per poi lasciare spossatezza. Ugualmente, al cervello come al corpo servono sonno sufficiente, alimentazione sana e regolare, movimento (le passeggiate vanno benissimo).
Infine: bere, bere, bere. Acqua e tisane, mi raccomando!
RECUPERARE LE LACUNE
Lo studio estivo può essere l’occasione per recuperare eventuali lacune accumulate durante l’anno, o per mancanza di tempo o per la difficoltà di alcuni argomenti.
Importante è concentrarsi su un argomento alla volta per capirlo davvero, senza fretta, ed evitare di confondersi o tralasciare nuovamente quegli stessi concetti.
ORGANIZZARE QUALCHE GITA
Parola d’ordine: gite! Ottime per valutare l’effettiva conoscenza della materia, rinfrescarla, approfondirla, stabilizzarla nella mente. Musei, mostre, concerti, luoghi inerenti al proprio ambito di studio: è la classica unione di utile e dilettevole. Anzi, utilissimo.
Ecco tutto. Non mi resta che augurare a tutti un’estate bellissima, proficua ma anche divertente e rilassante.