Educazione parentale: un ritorno al passato?
- Pubblicato da Antonella Di Leo
- Categoria CODE News
- Data 17 Ottobre 2019
Quando si parla di educazione parentale la prima cosa che viene in mente è il precettore d’altri tempi, che istruisce i figli di una famiglia agiata, che studiano da casa.
Al contrario, oggi la cosiddetta educazione parentale, conosciuta anche come homeschooling, è più diffusa di quanto si possa pensare, presentando una valida alternativa alla scuola pubblica.
Secondo i dati del Miur, per l'anno 2014-2015, circa 945 minori hanno ricevuto questo tipo di istruzione, e i numeri sono in crescita.
Ma al riguardo purtroppo ci sono ancora molti interrogativi e luoghi comuni. Vediamo quindi di cosa si tratta e perché molte famiglie scelgono questa soluzione.
Educazione parentale: cos’è e come funziona
Si tratta della decisione dei genitori di non iscrivere i bambini a scuola, facendosi carico della loro istruzione.
I ragazzi si troveranno a studiare storia, geografia, matematica e tutte le diverse materie normalmente affrontate a scuola… ma senza lezioni in classe, compiti o interrogazioni.
Alcuni genitori forniscono questa istruzione da soli, altri preferiscono affidarsi a scuole private o di e-learning, come Scuole CODE, per dare una preparazione completa, facendo seguire i propri figli da veri e propri insegnanti.
Quali sono le ragioni che spingono le famiglie a scegliere questa forma alternativa di educazione? Ebbene, possono essere le più svariate, ma in genere derivano da esperienze negative avute nella scuola tradizionale:
In alcuni casi i figli sono stati vittima di bullismo, oppure presentano comuni disturbi dell’apprendimento, come ad esempio la dislessia, ma non sono adeguatamente seguiti.
A volte si tratta dell’esatto contrario: ragazzi particolarmente dotati, e che si annoiano ad adeguarsi al programma del gruppo.
Il problema principale riscontrato da molti è che le classi sono troppo affollate, e i bambini e ragazzi non riescono a essere seguiti come dovrebbero. Spesso i maestri e professori, che sono brillanti professionisti, sono vittime di questo sistema e non riescono a svolgere il loro mestiere come vorrebbero.
Altre famiglie semplicemente hanno impegni lavorativi che li portano in giro per il paese (se non per il mondo) e questo non gli permette di fornire un’educazione continuativa ai figli, da qui l’esigenza di un’istruzione in casa.
All’estero l’homeschooling è molto più diffusa: nel 2012 negli Stati Uniti si contavano circa 2 milioni di ragazzi educati a casa, in Inghilterra 70mila, 60mila in Canada, 3mila in Francia e 2mila in Spagna.
Com’è regolata dalla legge italiana
Molti si chiedono se sia “legale” non mandare i propri figli a scuola. Assolutamente sì. L’articolo 34 della Costituzione italiana dice che l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita, ma non si specifica l’obbligo di iscrizione a una scuola. Rimane un diritto dei genitori quello di occuparsi direttamente dell’istruzione dei propri figli.
Inoltre il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, della legge 107/2015, che disciplina la materia della valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo e degli esami di Stato, contiene all’articolo 23 una specifica previsione normativa riguardante l’educazione parentale.
La legge precisa che in caso di istruzione parentale, […] coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l'esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all'assolvimento dell'obbligo di istruzione.
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Falsi miti da sfatare
A volte, c’è un clima di diffidenza attorno all’homeschooling, infatti molte persone credono che in questo modo gli studenti non vengano adeguatamente preparati.
Ma succede l’esatto contrario: l’educazione parentale cerca di seguire i ritmi dei ragazzi, rendendo l’istruzione un piacere e non un dovere, e stimolando le loro capacità. È stato riscontrato che in questo modo riescono a imparare molto di più in meno tempo.
Chi pensa che questa sia una possibilità riservata solo a famiglie benestanti, si sbaglia. Basta pensare al solo risparmio di tutti i libri e materiale scolastico che generalmente viene richiesto.
Poi, anche per chi volesse affidarsi ad una scuola privata, ormai molti corsi, come quelli online, sono facilmente accessibili a tutti.
Anche il rischio che i bambini non socializzino con i loro pari è un “mito da sfatare”. Le occasioni di stringere amicizia per i bambini non mancano, che anzi hanno più tempo libero degli altri per socializzare: le attività culturali, corsi di doposcuola, le gite, lo sport, i giochi al parco permettono ampiamente di integrarsi con gli altri.
Cosa facciamo in Scuole CODE
Scuole CODE non fornisce soltanto una formazione per adulti che desiderano recuperare anni scolastici, ma molti dei nostri studenti sono giovani e minorenni.
Come abbiamo detto le motivazioni che spingono a scegliere questo tipo di istruzione possono essere molteplici, nate sia da una cattiva esperienza che dal desiderio di imparare in modo diverso e non standardizzato.
Noi forniamo una formazione personalizzata, seguendo i ritmi di ogni studente. Una volta accompagnati i ragazzi nel loro percorso scolastico, ci occupiamo della fastidiosa e complicata parte burocratica, che gli permetterà di presentarsi all’esame di idoneità per certificare l’anno e passare alla classe successiva.
Alcuni nostri studenti frequentano una parte delle loro lezioni in piccoli gruppi, come al CODE Lab di Roma (ma anche in molte altre sedi vi è la possibilità di ricevere delle lezioni private in aula), mentre la maggior parte preferisce seguire dei corsi online, comodamente da casa.
Quale sia l’istruzione che hai ricevuto, o che desideri impartire ai tuoi figli, è fondamentale che gli studenti siano stimolati intellettualmente, costantemente motivati e che si faccia leva sulle loro capacità, non sui loro difetti. Citando Robert Maynard Hutchins, un famoso pedagogista ed educatore statunitense: “La mia idea di scuola è quella di turbare le menti giovani e infiammare il loro intelletto”.
Hai mai provato la formazione a distanza? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti!