Scuola senza voti, è possibile?
- Pubblicato da Antonella Di Leo
- Categoria CODE News
- Data 20 Giugno 2019
Nella scuola tradizionale il voto ricopre un ruolo centrale, è il parametro utilizzato per misurare le conoscenze e le capacità degli studenti. Il Miur stesso definisce i voti come l'espressione della valutazione che gli insegnanti fanno dei propri alunni. I docenti esprimono il loro giudizio rispetto al livello raggiunto in specifiche materie e in certi casi anche per valutare il comportamento.
A volte gli insegnanti utilizzano i voti anche come strumento di motivazione, per incoraggiare gli studenti che dimostrano impegno e rispetto a continuare su quella strada.
Ma i voti a scuola sono davvero così utili?
Innanzitutto bisogna chiarire che una scuola senza voto non significa una scuola senza obiettivi, né senza valutazione, ma comporta un radicale cambiamento di ottica nel rapporto fra docenti e allievi, fra insegnamento e apprendimento.
Quando la scuola si focalizza più sui test e sui voti che sul reale insegnamento, viene stravolto il concetto e il proposito stesso della valutazione. Il voto dovrebbe essere uno strumento non un obiettivo, un mezzo non un fine.
Il voto può portare con sé non pochi problemi
Soprattutto quando si parla di bambini, che non sempre riescono a disgiungere la percezione di sé dalla prestazione: molte volte si identificano con il brutto voto invece di pensare che si tratti di una prova andata male, cosa che potrebbe pregiudicare il loro modo di pensare, la loro intelligenza e influire negativamente sulla loro autostima.
Inoltre il raggiungimento di un livello, stabilito dal docente, in genere è concepito in maniera competitiva fra gli allievi della classe e pone un'ottica sbagliata sull'apprendimento.
Per molti studenti la priorità non sarà capire o aumentare le proprie conoscenze, ma riuscire nella prova di verifica a tutti i costi, anche per mezzo di “trucchetti”, cercando il modo migliore per garantirsi il successo.
Sempre in questa prospettiva il docente è visto come un antagonista invece che alleato, il cui scopo è quello di promuovere la motivazione affinché lo studente possa dare il meglio di sé.
Consegui il diploma di maturità online
Con Scuole CODE sei Promosso o ripreparato!
L’apprendimento dovrebbe diventare il centro della scuola e della didattica, non il conseguimento di una valutazione numerica.
Gli alunni dovrebbero vivere la scuola come un'esperienza stimolante e una scoperta continua, senza troppa ansia né competizione malsana. Una scuola senza voti permette di stabilire un legame empatico e un contatto diretto tra alunno e docente, che a sua volta favorisce l'apprendimento.
Alcuni potranno obiettare che l'abolizione del sistema di voti crea studenti incapaci di confrontarsi con la realtà esterna che rimane molto competitiva. Ma i dati delle scuole in cui viene adottato questo modello indicano invece una tendenza contraria: un aumento dei voti nelle diverse prove che gli studenti si trovano ad affrontare al di fuori della classe, come esami di stato e test di accesso alle facoltà a numero chiuso, così come una drastica riduzione dell’assenteismo scolastico.
Infatti esistono già delle scuole che hanno provato a rovesciare questa prospettiva basata sul voto e hanno impostato la relazione tra docenti e allievi sull’apprendimento.
Meno valutazioni, più motivazioni
Il metodo di Scuole CODE si basa proprio su questo: la preparazione è in vista di un obiettivo finale, il superamento degli esami e l'ottenimento del diploma, ma durante l'anno l'alunno è libero di imparare, costantemente seguito dagli insegnanti, con stimoli diversi che alimentano la motivazione e l'autostima. Tanto più quando si parla di ragazzi in età scolastica, il ruolo del docente è quello di aiutare gli studenti a sviluppare uno spirito critico, fornendogli gli strumenti e le fonti adatte a tale scopo. Deve orientare e indirizzare, senza giudicare, nessuna idea viene scartata a priori senza essere discussa. Non c’è la fretta di arrivare al risultato, ma lo studente può provare e riprovare in base alle sue esigenze, senza bisogno di nascondere nulla o di ricorrere ad inutili trucchetti. Questo metodo poggia sulla collaborazione, nella stessa misura, di docenti e allievi.
Qualcosa che, se realizzato in tutte le scuole di ogni ordine e grado, aiuterebbe gli insegnanti a fare meglio il loro lavoro, senza il fardello delle verifiche, scartoffie e medie matematiche (che come abbiamo già detto non rispecchiano il valore dell'alunno), e gli studenti a concentrarsi sulle proprie forze invece che sulle debolezze, senza il divieto di fare tentativi ed errori, perché è proprio sbagliando che si impara.
E voi cosa pensate di una scuola senza voti?
Tag:autostima, diploma, esami di stato, miur, scuola, scuole code